Federica Bertagnolli - Dove nasce il ghiacciaio


Federica Bertagnolli nasce a Bolzano nel 1994. Finito il Liceo Artistico, trascorre qualche mese a Dublino per poi trasferirsi a Bologna, dove consegue la Laurea Triennale in DAMS, indirizzo cinema e arte. In seguito frequenta il Corso Biennale di Fotografia presso Spazio Labo’ e si laurea a pieni voti in Arti Visive all’Alma Mater Studiorum. Dopo diverse esperienze come assistente curatoriale in diverse gallerie d’arte tra cui la Kunst Meran-Merano Arte, decide di seguire un Master in Editoria grazie al quale svolge un tirocinio curricolare presso il Saggiatore di Milano. Oggi lavora come copywriter  e editor e utilizza la fotografia come mezzo espressivo personale, un occhio in più per il territorio altoatesino.


“Dove nasce il ghiacciaio” è un progetto che racconta proprio il territorio di Federica: le Alpi. La fotografa ricostruisce un’idea di montagna che va oltre la fisicità del territorio per riallacciarsi ad aspetti di natura emotiva e psicologica, connessi alla memoria familiare.


Federica parte dalle foto d’archivio di suo nonno, amante della montagna e alpinista per passione, non c’è un sentiero delle Dolomiti altoatesine che non conosca. Da quelle immagini si capisce subito che la montagna non è rappresentata solo come uno spazio fisico, ma anche come uno spazio spirituale, plasmato dalla memoria, dalla tradizione e dalle esperienze. È una stratificazione di significati che ogni singolo abitante della regione concorre ad arricchire.


Il progetto fotografico si pone a metà strada tra il ricordo della montagna e quello che è effettivamente. L’uomo che scala la montagna è un’immagine estremamente reale che è incorniciata da un paesaggio surreale, quasi alieno che confonde lo spettatore.

Per evocare l’idea di un ponte tra passato e futuro, l’autrice ha accostato le immagini d’archivio a una serie di scatti realizzati in prima persona durante delle escursioni. In tal modo le due temporalità si sono connesse, aggiungendo un tassello in più alla memoria collettiva delle Alpi altoatesine. 


In questo senso la montagna è una, ma è anche molteplice. Ognuno di noi, crescendo e imparando a conoscerla, la inserisce in un immaginario personale e la intende di conseguenza, sommando la propria concezione innata agli stimoli culturali ricevuti dall’esterno. La poetica di Federica è dettata dalla sua esperienza ma anche da quella di suo nonno, dalle passioni che le ha tramandato e da tutte quelle volte che, quando tornava da una spedizione, le raccontava le sensazioni che aveva provato, plasmando il ricordo del luogo.


Le due sequenze di immagini sono accompagnate da alcuni testi – redatti utilizzando la macchina da scrivere del nonno di Federica – in cui l’autrice, che da sempre mescola nei suoi lavori fotografia e scrittura, tratteggia una montagna surreale, fantasmagorica, fatta di suggestioni che risvegliano i sensi e suscitano nostalgia come sfocati ricordi d’infanzia.













Federica Bertagnolli - Dove nasce il ghiacciaio


Federica Bertagnolli was born in Bolzano in 1994. After finishing art high school, she spent a few months in Dublin before moving to Bologna, where she earned a Bachelor's Degree in DAMS (Drama, Art, and Music Studies), specializing in cinema and art. She then attended the Two-Year Photography Course at Spazio Labo’ and graduated with honors in Visual Arts from Alma Mater Studiorum. After gaining experience as an assistant curator in various art galleries, including Kunst Meran-Merano Arte, she decided to pursue a Master's in Publishing, which led to an internship at Il Saggiatore in Milan. Today, she works as a copywriter and editor and uses photography as a personal expressive medium—an extra eye on the South Tyrolean landscape.

"Dove nasce il ghiacciaio" is a project that tells the story of Federica’s homeland: the Alps. Through her photography, she reconstructs an image of the mountains that goes beyond their physical presence, linking them to emotional and psychological aspects rooted in family memory.

Federica choose to begin her voyage with her grandfather’s archival photographs—he was a passionate mountaineer who knew every trail in the Dolomites of South Tyrol. From these images, it becomes clear that the mountains are not just a physical space but also a spiritual one, shaped by memory, tradition, and experience. It is a layered landscape of meanings, enriched by every individual who inhabits the region.

The project sits between memory and reality—the image of a man climbing a mountain is highly real, yet it is framed within a landscape that appears surreal, almost alien, leaving the viewer suspended in uncertainty.

To evoke a bridge between past and future, Federica juxtaposes archival images with a series of her own photographstaken during excursions. In doing so, she connects two time periods, adding another layer to the collective memory of the South Tyrolean Alps.

In this sense, the mountain is both singular and multiple. As we grow and learn to understand it, we integrate it into our personal imagination, shaping its meaning based on both our innate perception and the cultural influences we absorb. Federica’s poetic vision is shaped not only by her own experience but also by that of her grandfather—by the passions he passed down to her and the countless times he returned from an expedition, recounting the sensations he had felt, shaping her perception of the place.

The two sequences of images are accompanied by texts typed on Federica’s grandfather’s typewriter. In these writings—continuing her long-standing practice of blending photography and writing—the artist depicts a dreamlike, phantasmagorical mountain, filled with sensory impressions that evoke nostalgia, like blurred childhood memories.








Federica Bertagnolli
federicabertagnolli.wixsite.com/ilmiosito
@federica_bertagnolli

Sofia Giuntini
www.sofiagiuntini.com
@sofiagiuntini.raw