Linda Acunto - Dove i piedi non toccano terra
Linda Acunto è una fotografa con base a Roma, i suoi studi si concentrano sulla fotografia documentaria ma sviluppa uno sguardo intimo e personale. Nel 2022 conclude il percorso di Master in Fotogiornalismo presso Officine Fotografiche di Roma, dove il progetto Dove i piedi non toccano terra prende forma. Attualmente sta concludendo il percorso di laurea magistrale in Storia dell’Arte presso l’Università Roma Tre.
A metà tra un racconto di una comunità inquieta e vicende personali, Linda racconta la sua terra di origine, i Campi Flegrei come un luogo in cui si sedimenta una paura silenziosa, alimentata dall’incertezza e dall’invisibilità di un problema sismico in continuo fermento.
Molti furono gli autori che “cantarono” il fascino e la magia dei Campi Flegrei: Omero fa riferimento all'Averno come luogo visitato da Ulisse nelle sue peregrinazioni, mentre Virgilio nella sua Eneide cita il lago d'Averno come luogo d'accesso agli Inferi, dove vengono imprigionati i Giganti che si ribellarono a Giove. Queste narrazioni confermano l’intensità delle manifestazioni vulcaniche dei Campi Flegrei e le testimoniano come il luogo più adatto per rappresentare l'immagine dell'inferno.
Il nome Campi Flegrei deriva proprio dal greco e letteralmente significa “campi ardenti”.
Situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest dalla città di Napoli, la vasta area presenta una quarantina di vulcani, tra i quali c’è la Solfatara di Pozzuoli, con la sua attività vulcanica di sottofondo, sismica e deformativa.
Le fotografie di Linda sono dense di ammirazione per la forza e la capacità di resistenza di una comunità che vive giorno per giorno gli effetti del bradisismo: si tratta di un fenomeno vulcanico, tipico delle caldere, in cui il sottosuolo si solleva e si abbassa molto lentamente, creando dislivelli e crepe nel terreno.
Come una pancia di un uomo robusto che respira mentre dorme, un respiro profondo, imponente ed apparentemente tranquillo, che cela una criticità importante con la quale gli abitanti di questa terra antica e regale convivono da secoli. Linda racconta ciò che non è possibile vedere, tira fuori ciò che sta sotto la caldera e dentro gli animi di ogni cittadino e cittadina che riconoscono i Campi Flegrei come unica casa.
Lo sguardo della fotografa si posa sulla silenziosità del territorio, dettata da anni di storia e di popoli che hanno reso la sua terra ricca e preziosa. Una ricchezza storica ma anche produttiva, sospesa in un tempo indefinito che tiene memoria del respiro di questo territorio, senza terreno ma pieno di vuoto.
Per seguire Linda
www.lindaacunto.com
@elle.fotografie
Linda Acunto - Dove i piedi non toccano terra
Linda Acunto is a photographer based in Rome. Her studies focus on documentary photography, but she develops an intimate and personal gaze. In 2022 she completed the Master’s program in Photojournalism at Officine Fotografiche in Rome, where she started developing her project Dove i piedi non toccano terra. She is currently completing her Master’s degree in Art History at Roma Tre University.
Halfway between the story of a restless community and a personal narrative, Linda tells of her homeland, the Phlegraean Fields, as a place where a silent fear lingers, fueled by uncertainty and the invisibility of a seismic threat in constant ferment.
Many authors have “sung” the charm and magic of the Campi Flegrei: Homer refers to Lake Averno as the place visited by Ulysses during his wanderings, while Virgil in the Aeneid describes it as the gateway to the Underworld, where the Giants who rebelled against Jupiter were imprisoned. These accounts confirm the intensity of the volcanic phenomena in the area, representing it as the most fitting image of hell.
The name Campi Flegrei itself derives from the Greek and literally means “burning fields.”
Located in the Gulf of Pozzuoli, west of Naples, this vast area encompasses around forty volcanoes, including the Solfatara of Pozzuoli, with its background of volcanic, seismic, and deformative activity.
Linda’s photographs convey admiration for the strength and resilience of a community that lives day by day with the effects of bradyseism: a volcanic phenomenon typical of calderas, in which the ground rises and falls very slowly, creating shifts and cracks in the earth.
Like the belly of a robust man breathing in his sleep, a deep, imposing, and seemingly calm breath conceals a critical threat with which the inhabitants of this ancient and regal land have coexisted for centuries. Linda reveals what cannot be seen, bringing to the surface what lies beneath the caldera and within the souls of the citizens who recognise Campi Flegrei as their only home.
The photographer’s gaze rests upon the silence of the territory, shaped by centuries of history and of peoples who made this land rich and precious. A richness both historical and productive, suspended in an indefinite time that holds the memory of the land’s breathing — without solid ground, yet full of emptiness.
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Sofia Giuntini
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